01 Mar Scuole chiuse: subito permessi ai genitori che rimangono a casa
Con la chiusura delle scuole, ancora una volta, le famiglie si ritrovano improvvisamente in forte difficoltà per l’urgenza di gestire ragazzi con età inferiore 14 anni senza che nessun sostegno/permesso sia previsto per i genitori che lavorano.
Certamente la tutela della salute in questo momento è prioritaria ed imprescindibile, ma come è possibile, che a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, ogni volta che arriva un nuovo provvedimento, questo ha gli stessi connotati di emergenza del primo senza tener conto delle difficoltà, bisogni, esperienze che fino ad oggi si sono ripetuti e consolidati?
Oggi, in questo nuovo periodo di chiusura scolastica, sono tantissimi i genitori che non sanno con chi lasciare i propri bambini considerato che, a differenza del periodo estivo, non possono ovviamente mandarli in strutture alternative.
La mancanza di provvedimenti a sostegno dei genitori e delle famiglie, sta creando grossi problemi a migliaia di lavoratrici e lavoratori anche in tutta la provincia di Teramo. La chiusura in questi giorni di tutte le scuole elementari e medie oltre, in molti comuni, a quelle dell’infanzia, si sta rivelando un dramma per coloro che hanno figli con meno di 14 anni e devono comunque andare a lavorare. Un problema che riguarda il lavoro dipendente ma anche gli autonomi.
Riceviamo tantissime richieste di informazioni sul come gestire questa necessità; a quali strumenti normativi fare affidamento. Ma, purtroppo, ancora una volta possiamo solo rilevare l’inadeguatezza di una disposizione che cambia un contesto senza prevedere e fornire le opportune coperture per tutte le conseguenze che ne derivano come, nel caso della chiusura delle scuole, per la necessaria gestione dei bambini e dei ragazzi. Anche così, la pandemia continua a colpire le fasce più deboli della popolazione: le donne e le lavoratrici madri in particolare che, ancora una volta, si ritroveranno a dover scegliere tra il proprio lavoro o la cura dei figli rischiando di peggiorare ulteriormente la loro condizione e quella dell’occupazione femminile anche della nostra provincia. Questo non è accettabile!!!
Non è accettabile che si continuino ad assumere provvedimenti senza fornire la giusta, dovuta, completa attenzione agli effetti degli stessi, con particolare riferimento alla condizione di lavoratrici e lavoratori, alle donne, ai precari, ai giovanissimi. Sono loro le generazioni che rappresentano il futuro del nostro Paese e sulle quali, non solo indirizzare le risorse, ma fondare le idee, i progetti, le tutele e le azioni per costruire il futuro. Oggi, anche attraverso decisioni come queste si misura l’effettiva consapevolezza e cambio di passo della nostra classe dirigente.
Per questo chiediamo con urgenza, in primis alla Regione Abruzzo, di assumere un’iniziativa e un impegno che permetta il diritto dei bambini a stare a casa con almeno un genitore, consentendo permessi straordinari ad uno dei due. È importante permettere, con una norma speciale, che almeno uno dei due genitori possa rimanere a casa. Conciliare lavoro e famiglia in questo contesto emergenziale è fondamentale. Tale urgenza si giustifica anche con la scarsa efficacia di eventuali provvedimenti che dovessero prevedere retroattività: in particolare per precarie e precari e per chi opera nel settore privato, è necessario che si trovino fin da subito soluzioni concrete. Per queste donne e uomini e per la loro condizione di lavoro, è inimmaginabile che si fruisca oggi di benefici che, forse, in futuro troveranno definizione e codifica.
A sostegno di questa richiesta domani pomeriggio, MARTEDI’ 2 MARZO 2021 dalle ore 16 alle ore 17, a TERAMO davanti alla Prefettura, abbiamo organizzato un FLASH MOB di seguito al quale consegneremo al Prefetto una formale richiesta con le nostre proposte.
TERAMO 01 marzo 2021
p. la segreteria della Cgil di Teramo
Giovanni Timoteo