10 Mag Nascita di Luigi Di Paolantonio detto “Tom”
Il 9 Maggio 2021 ricorre il centenario della nascita di Luigi Di Paolantonio detto “Tom”, grande dirigente sindacale e politico protagonista delle lotte e della crescita sociale, civile ed economica di questa provincia dall’immediato dopoguerra fino ai primi anni 70.
Luigi Di Paolantonio nacque negli Stati Uniti a Downingtown, West Chester, Phyladelphia PA, USA, il 9 maggio 1921 in una famiglia di emigrati teramani, ultimo di tre figli che insieme alla madre, Rosa Anita Feliciani, rientrarono in Italia nel 1923 costretti dalle condizioni di assoluta precarietà di vita ed abitativa nelle quali si trovarono i proletari in America.
Nell’antica casa di Vico del Sole a Teramo, dove la famiglia era rientrata nel 1923, fu per breve tempo possibile riannodare un’esistenza dignitosa e socialmente accettabile, anche se le persistenti difficoltà lavorative indussero nuovamente il padre a tornare negli Stati Uniti insieme ai due figli più grandi, Albert e Frank. Mentre il secondo non sopravvisse alle dure condizione di vita degli emigrati, il primo, Albert, rimase nella nuova terra di adozione tanto da essere inquadrato nell’esercito americano come marine e partecipò ai combattimenti nella Seconda guerra mondiale . Tom, giovane ufficiale dei granatieri dell’esercito italiano, partecipò nei giorni successivi all’8 settembre 1943 a Roma alla battaglia di Porta San Paolo contro i nazisti e, nel tentativo di attraversare le linee nemiche per raggiungere il Sud Italia liberato, fu catturato dai nazisti occupanti nel dicembre. Internato prima nel campo di concentramento di Bussi, a seguito a un bombardamento della Royal Air Force, fu poi trasferito nel reclusorio di Teramo organizzato in Piazzale Madonna delle Grazie, dal quale riuscì a fuggire prima di essere instradato verso il campo di sterminio di Buchenwald, perché intanto aveva aderito al Partito Comunista Italiano.
Partecipò alla liberazione di Teramo nel giugno 1944, da commissario politico partigiano e nel dopoguerra svolse la propria militanza nell’organizzazione sindacale.
Divenuto segretario della CGIL di Teramo, Tom organizzò dal 1949 al 1953 le lotte della Val Vomano animate dagli operai impegnati nella costruzione degli impianti idroelettrici, le centrali atte al funzionamento delle turbine per la produzione di energia elettrica e dei sistemi d’irrigazione di cinquemila ettari del basso Vomano.
Fu quello il tempo delle grandi alleanze fra ceti sociali e forze politiche diversi che trovarono un comune impegno intorno ai temi del lavoro e della lotta al monopolio. Fu un movimento che si alimentò grazie alla lungimiranza di Tom : gli operai che individuarono nella costruzione delle centrali la immediata possibilità di lavoro, i contadini che chiesero l’utilizzo delle acque per uso irriguo, i commercianti che videro in una crescita complessiva della ricchezza di quei territori un loro interesse, gli artigiani e i piccoli industriali che sperarono nella possibilità di un più vigoroso sviluppo grazie alla produzione di energia a basso costo, tutti ne compresero l’importanza per il nostro territorio.
Non v’è dubbio che in questa fase la figura di Tom Di Paolantonio emerge come protagonista principale nella conduzione di quella lunga stagione di battaglie sociali e sindacali che si inserivano nella fase di lancio del Piano del Lavoro che in Abruzzo ebbe uno sviluppo e una originalità di gestione facendone un esempio anche in ambito nazionale con forme di protesta originali come “lo sciopero alla rovescia”.
Nel 1953, all’età di 32 anni Tom fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati (II legislatura): unico parlamentare comunista con doppia cittadinanza italo americana di un paese europeo democratico nel pieno della Guerra Fredda. Fu rieletto deputato nel 1958 (III legislatura) e nel 1963, fu eletto senatore della Repubblica della IV legislatura, componente delle commissioni difesa e sanità.
La storia personale di quegli anni si arricchisce di molte battaglie nelle quali emergono la sua originalità e il suo spirito di innovazione. A tal proposito vogliamo ricordare che Tom fu un tenace oppositore della realizzazione del traforo autostradale del Gran Sasso d’Italia, battendosi politicamente a favore di un tracciato alternativo meno impattante, ed a ciclo di traffico aperto, attraverso il passo montuoso delle Capannelle, immediatamente a nord del massiccio del Gran Sasso.
A fine attività parlamentare, nel 1968, tornò all’attività sindacale alla guida la CGIL di Teramo durante l’autunno caldo del 1969 e lavorando per l’unità sindacale tra CGIL, CISL e UIL ma soprattutto dando un impulso per l’innovazione e la modernizzazione del sindacato teramano a partire dalla promozione delle lotte per la parità di genere in un tessuto industriale dove, in particolare in Val Vibrata, l’occupazione femminile diventava prevalente. La sua visione di dirigente politico lo portò a favorire e coltivare le giovani generazioni sia nel partito che nel sindacato, consapevole che si poteva allargare il consenso alle politiche di sinistra nel nostro paese con il coinvolgimento e l’apporto dei giovani dirigenti.
In Abruzzo fu anche Presidente dell’Alleanza dei Contadini, continuando ad esercitare il ruolo politico di membro della segreteria regionale del PCI in Abruzzo.
Non ancora compiuti i 55 anni, colpito da una grave malattia, morì a Roma il 16 gennaio 1976, lasciando prematuramente i figli Michele ed Annalisa e tutti i suoi cari.
A lui è dedicato il libro “Il Piano del Lavoro della CGIL”, ed. Feltrinelli 1978, le lotte guidate da Tom sono rappresentate dal murale di 40 mq del pittore Sandro Melarangelo, dipinto nel 1978, presso l’allora sede della Camera del Lavoro CGIL di Teramo.
Oggi la CGIL di Teramo vuole rendere omaggio alla memoria di Tom con questo ricordo, ma nei prossimi giorni promuoverà l’insediamento di un apposito comitato che programmerà delle specifiche iniziative per ricordare l’opera e il pensiero di questo grande protagonista delle lotte sindacali, politiche e sociali della nostra provincia.
Teramo 10 maggio 2021
P. la CdLT CGIL di Teramo
Giovanni Timoteo